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venerdì 25 gennaio 2013

AUSTRALIAN OPEN PREVIEW FINALE FEMMINILE



Innanzitutto chiedo scusa per la foto della cinese, ma credetemi, non ne ho trovata una migliore.
Detto ciò, eccoci qua, penultimo atto dell'edizione 2013 degli Australian Open, domani mattina ore 9.30 locali sarà Na Li (6) opposta a Victoria Azarenka (1) precedenti 5 a 4 in favore della giocatrice bielorussa che però ha vinto gli ultimi 4 incontri 3 dei quali su questa superficie, ma prima di entrare nel merito di questa partita facciamo qualche passo indietro.

Victoria Azarenka
Percorso netto quello della bellissima Vika che arrivava in Australia con l'obbiettivo di difendere il titolo conquistato qui a Melbourne la scorsa edizione, ci arrivava da favorita numero 2 dopo Serena Williams che avrebbe dovuto incontrare almeno secondo pronostico in semifinale. Come è noto questo non è avvenuto causa problemi prima alla schiena e poi alla caviglia che uniti a una giornata super della sorprendente 19 enne Sloane Stephens sono costati l'uscita prematura della Williams e hanno regalato ad Azarenka un percorso salutare fino alla finale. Proprio per essere precisi la bielorussa ha avuto qualche difficoltà in semifinale, nel secondo set, parecchio innervosita per non essere riuscita a chiudere in più occasioni la partita, nervosismo poi degenerato in un lungo medical timeout ufficialmente chiamato per problemi al petto (respiratori). Proprio quando si iniziava a pensare ad un terzo set ecco che Vika rientra in campo tranquillizzata dalla pausa e in un attimo strappa servizio e partita all'avversaria. 6-1 6-4 il punteggio finale.

Na Li
Si può considerare la giocatrice cinese la sorpresa del torneo? Si se si guardano i pronostici iniziali, assolutamente no se si guarda il tennis espresso sul campo. Na Li non ha certo potuto beneficiare di un tabellone semplice come la Azarenka,difatti dalla sua parte c'erano giocatrici pericolose come Cirstea e Goerges e giocatrici sulla carta favorite come Radwanska e Sharapova, ma come se nulla fosse se ne è liberata con facilità senza concedere un solo set sfoggiando un gioco potente e una condizione atletica invidiabile.
Da sottolineare la prova contro una delle 2 vere favorite dopo la sconfitta di Serena Williams, Maria Sharapova, match vinto dalla cinese contro pronostico con un perentorio 6-2 6-2 che se vogliamo è un poco bugiardo dato che è stato un match lungo e paradossalmente equilibrato nei giochi, in fortissima maggioranza conclusi ai vantaggi, ma che hanno visto la Na Li dominare e vincere in tutti i punti importanti.
Detto questo la finale dovrebbe essere parecchio equilibrata, entrambe hanno il colpo di relativa debolezza nel dritto che considerati i miglioramenti della Na Li possiamo tranquillamente mettere sullo stesso livello; il colpo forte di entrambe è il rovescio e come spesso accade nei match femminili alla fine vincerà chi farà meglio o meno peggio con il servizio. A livello atletico ci si potrebbe aspettare che i 23 anni della bielorussa potrebbero alla lunga favorirla contro i 30 della cinese, questo se non fosse che tennisticamente parlando Na Li ne ha 27 dato che è stata ferma dai 20 ai 23 anni per un ripensamento professionale se così lo posso definire.
Insomma i segnali per una partita intensa ed equilibrata ci sono tutti, il domani ci dirà se ho avuto ragione e ovviamente non sarà così.
Buona finale e buon tennis a tutti.

Andrea Pala

martedì 22 gennaio 2013

AUSTRALIAN OPEN DAY #9



Djokovic b. Berdych 6-1 4-6 6-1 6-4

Questa volta più di altre ho voluto credere che Berdych potesse farcela, forse perché il ceco non aveva perso ancora un set, forse perchè Nole veniva dalla maratona con Wawrinka dove era apparso tutt'altro che irresistibile, sopratutto quando si è trovato a dover subire la pressione dell'avversario, o forse perchè quando il masochismo prende il sopravvento non ci puoi fare proprio nulla.
Infatti è accaduto tutto il contrario. 
Il match non è esistito, o meglio, è esistito solo nel secondo set vinto da Berdych, il resto è stato un monologo di Nole.
Troppo superiore da fondo, troppo superiore nel mettere in evidenza i limiti del ceco soprattutto negli spostamenti laterali e a non soffrire troppo il suo gioco piatto, troppo tutto.
Il match si apre con un monologo serbo che chiude rapidamente il primo parziale per 6-1.
Nel secondo set complice qualche errore di Nole, arriva il break di Berdych che pur faticando sui suoi turni di servizio avrebbe anche una chance per staccare ulteriormente l'avversario e dopo aver salvato 2 palle del controbreak, chiude il set per 6-4. Di fatto la partita si chiude qui. Si perchè nel terzo Djokovic vola 5-0 prima di chiudere 6-1 e nel quarto, ottenuto il break al terzo gioco, si limita a gestire i suoi turni di servizio e con un'andatura da crociera chude il set per 6-4 rendendo meno pesante il passivo e guadagnandosi la semifinale con David Ferrer.
Per Djokovic si tratta dell'undicesima semifinale slam di fila che gli da anche la certezza di rimanere numero 1 al termine del torneo, per Berdych invece un'altra bocciatura, l'ennesima.
Troppo il gap coi primi, che ad esclusione di Federer riescono a disinnescare la trama del gigante ceco quasi sempre con estrema autorevolezza.


Ferrer b. Almagro 46 46 75 76 62

La partita nella partita.
Si perché il secondo match sulla Rod Laver Arena è stato un match che ha avuto due storie.
La prima è durata fino al 6-4 6-4 5-4 e servizio tutto in favore di Nico Almagro, da li in poi ha inizio la seconda.
Ferrer che non aveva giocato per nulla bene fino a quel momento, tanto da far gridare a un tifoso "Dai David, tu sei numero 4, lui è numero 9" ha 2 palle break per riaprire la partita, Nico le annulla trovandosi a 2 punti dal match, li si assite al primo colpo di scena, parziale di 14 punti a 1 di Ferrer che porta a casa il terzo set.
Nonostante ciò è Almagro ad andare avanti di un break nel terzo gioco, subito riperso da Ferrer e poi dal settimo gioco in poi è un susseguirsi di break e controbreak da fare invidia a un match femminile. Questo vuol dire che Almagro serve di nuovo per il match due volte, una sul 5-4 e una sul 6-5 senza arrivare però a match point.
Si arriva dunque al tie-break dove gli dei del tennis devono averne viste abbastanza e puniscono Almagro che lo perde per 7 punti a 4 e inizia ad accusare oltre che a un fisiologico calo mentale anche un calo fisico.
Ferrer è più vivo che mai, dopo essere stato più di una volta a un passo dal dover scegliere il bagnoschiuma per la doccia ora si trova nel suo habitat naturale, il quinto set.
Almagro non c'è più e cede di schianto 6-2 una partita che poteva e doveva chiudere in 3 set.
Il tennista di Valencia torna in semifinale a Melbourne dove affronterà Djokovic in quella che pare una mission impossibile, ma Ferrer è duro a morire.

Andrea Lanzarini

domenica 20 gennaio 2013

SI PARTE!!!

 

Nostalgici del tennis passato.
Finti esperti di quello odierno. Non amano prendersi troppo sul serio, ma malati per tutto ciò che è racchette e palline gialle.
Blog curato da Andrea Pala e Andrea Lanzarini.
@wecannotbeserio