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martedì 22 gennaio 2013

AUSTRALIAN OPEN DAY #9



Djokovic b. Berdych 6-1 4-6 6-1 6-4

Questa volta più di altre ho voluto credere che Berdych potesse farcela, forse perché il ceco non aveva perso ancora un set, forse perchè Nole veniva dalla maratona con Wawrinka dove era apparso tutt'altro che irresistibile, sopratutto quando si è trovato a dover subire la pressione dell'avversario, o forse perchè quando il masochismo prende il sopravvento non ci puoi fare proprio nulla.
Infatti è accaduto tutto il contrario. 
Il match non è esistito, o meglio, è esistito solo nel secondo set vinto da Berdych, il resto è stato un monologo di Nole.
Troppo superiore da fondo, troppo superiore nel mettere in evidenza i limiti del ceco soprattutto negli spostamenti laterali e a non soffrire troppo il suo gioco piatto, troppo tutto.
Il match si apre con un monologo serbo che chiude rapidamente il primo parziale per 6-1.
Nel secondo set complice qualche errore di Nole, arriva il break di Berdych che pur faticando sui suoi turni di servizio avrebbe anche una chance per staccare ulteriormente l'avversario e dopo aver salvato 2 palle del controbreak, chiude il set per 6-4. Di fatto la partita si chiude qui. Si perchè nel terzo Djokovic vola 5-0 prima di chiudere 6-1 e nel quarto, ottenuto il break al terzo gioco, si limita a gestire i suoi turni di servizio e con un'andatura da crociera chude il set per 6-4 rendendo meno pesante il passivo e guadagnandosi la semifinale con David Ferrer.
Per Djokovic si tratta dell'undicesima semifinale slam di fila che gli da anche la certezza di rimanere numero 1 al termine del torneo, per Berdych invece un'altra bocciatura, l'ennesima.
Troppo il gap coi primi, che ad esclusione di Federer riescono a disinnescare la trama del gigante ceco quasi sempre con estrema autorevolezza.


Ferrer b. Almagro 46 46 75 76 62

La partita nella partita.
Si perché il secondo match sulla Rod Laver Arena è stato un match che ha avuto due storie.
La prima è durata fino al 6-4 6-4 5-4 e servizio tutto in favore di Nico Almagro, da li in poi ha inizio la seconda.
Ferrer che non aveva giocato per nulla bene fino a quel momento, tanto da far gridare a un tifoso "Dai David, tu sei numero 4, lui è numero 9" ha 2 palle break per riaprire la partita, Nico le annulla trovandosi a 2 punti dal match, li si assite al primo colpo di scena, parziale di 14 punti a 1 di Ferrer che porta a casa il terzo set.
Nonostante ciò è Almagro ad andare avanti di un break nel terzo gioco, subito riperso da Ferrer e poi dal settimo gioco in poi è un susseguirsi di break e controbreak da fare invidia a un match femminile. Questo vuol dire che Almagro serve di nuovo per il match due volte, una sul 5-4 e una sul 6-5 senza arrivare però a match point.
Si arriva dunque al tie-break dove gli dei del tennis devono averne viste abbastanza e puniscono Almagro che lo perde per 7 punti a 4 e inizia ad accusare oltre che a un fisiologico calo mentale anche un calo fisico.
Ferrer è più vivo che mai, dopo essere stato più di una volta a un passo dal dover scegliere il bagnoschiuma per la doccia ora si trova nel suo habitat naturale, il quinto set.
Almagro non c'è più e cede di schianto 6-2 una partita che poteva e doveva chiudere in 3 set.
Il tennista di Valencia torna in semifinale a Melbourne dove affronterà Djokovic in quella che pare una mission impossibile, ma Ferrer è duro a morire.

Andrea Lanzarini

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